Sapresti dire se la città in cui vivi è bella o brutta? Su quali parametri baseresti la tua affermazione? Quali elementi valuteresti per esprimere un giudizio sulla bellezza della tua città?
Nel post di questa settimana ti propongo il contenuto di un’animazione video molto interessante. Ho trovato per caso questo video, ma il contenuto a mio avviso è di alto valore. Si parla dei sei fattori fondamentali che rendono una città attraente. Il video è disponibile solo in inglese e non ha sottotitoli in italiano, per questo ho deciso di riassumerti i contenuti nell’articolo di oggi. Alla fine della pagina puoi vedere il video originale. Anche se in inglese, merita di essere guardato per l’alta qualità dell’animazione.
Tutto parte da una semplice osservazione: al giorno d’oggi siamo bravissimi a produrre oggetti belli da vedere e dal design accattivante: automobili, smartphone, aeroplani. Non si può dire purtroppo la stessa cosa per le città. Quante città che conosci sono davvero belle? Se ci fai caso quelle che davvero lo sono, sono state costruite molto tempo fa.
Lo staff di School of Life, il canale YouTube che ha pubblicato il video, si è messo alla ricerca dei sei parametri fondamentali che rendono una città bella.
Se stai leggendo questo blog probabilmente sei un tecnico del settore edile, un ingegnere, un architetto, un geometra o uno studente. Se ci pensi per certi versi è a noi che spetta dare forma alle città, prestando i nostri servizi. Pertanto è anche nostra responsabilità e compito rendere belle le città in cui viviamo. A maggior ragione sapresti dire cosa rende una città bella o brutta?
Ti riporto di seguito i sei fattori fondamentali elencati nel video. Il video è abbastanza lungo, circa 15 minuti, perciò ho provveduto a riassumerli. Continua a leggere per scoprirli tutti.
1. Non troppo caotica, non troppo ordinata
Una delle cose che apprezziamo in una città è l’ordine. In particolare l’ordine accompagnato al bilanciamento. Quando percorriamo una strada ci piace che il lato sinistro corrisponda al lato destro, che ci sia una simmetria.
Molte città sono completamente disordinate: un tetto a spiovente subito adiacente ad un tetto piano; subito dopo una costruzione bassa e larga e poi delle alte torri.
Allo stesso modo il fattore opposto può essere un problema. Troppo ordine non rende bella una città. Quartieri dalle grandi estensioni che sembrano ripetersi uguali a se stessi per centinaia e centinaia di metri, creano luoghi anonimi e alienanti.
La situazione ideale è un mix di due fattori: varietà e ordine.
Bisogna essere perfettamente a metà tra il caos e l’ordine: è questo che i visitatori adorano di una città. Se guardi la foto sotto puoi vedere un chiaro esempio. Siamo a Telc, Repubblica Ceca. Tutti gli edifici hanno la stessa altezza, le facciate hanno la stessa larghezza, ma nessuna è perfettamente identica all’altra, sia nella forma che ne colore. Un esempio lampante di come varietà e ordine rendano piacevole questo scorcio della città.
2.Essere in contatto con la vita
Molte città moderne sono ricche di luoghi morti, attraversati da strade a scorrimento veloce che non offrono niente da vedere a chi le percorre. Centri direzionali anonimi pieni di alti grattacieli. Senza dubbio all’interno di queste torri c’è gente che lavora a cose entusiasmanti, ma nessuno lo sa all’esterno, perchè le strade di questi luoghi sono fredde e disorientanti. A livello della strada la vita è assente.
Le strade che amiamo invece sono totalmente differenti: ci puoi trovare un bar, un pub, una salumeria, negozi, puoi vedere le cose evolversi e andare avanti. Sono le strade che amiamo perchè sono piene di VITA. Puoi vedere le persone lavorare, fare le commissioni e avere relazioni sociali con altre persone.
3. Compattezza
In passato poter vivere da soli era indice di una grande conquista. Le famiglie dei ceti più poveri vivevano tutte insieme in piccole abitazioni. Riuscire a vivere in un’abitazione di proprietà, da soli con la propria famiglia era una grande conquista.
Negli utlimi decenni del 20° secolo moltissime persone, non appena avevano abbastanza soldi da poterselo permettere, si trasferivano in una casa privata, lontano da altre persone. E per le città fu un disastro. Molti quartieri sono diventati freddi, anonimi, per niente attraenti e sono un grande spreco di energie e spazi. Hanno vastissime estensioni e sono collegati da strade a scorrimento veloce. Tutto questo per soddisfare il nuovo bisogno sociale di vivere lontano da altre persone.
Ciò di cui abbiamo bisogno sono città compatte ed ordinate. Tutte le più belle città sono compatte e poi hanno delle piazze, dei luoghi di aggregazione pubblica. L’arte di costruire piazze nell’era moderna è in forte declino.
Le più belle piazze che abbelliscono le città risalgono a decenni fa. Sotto puoi vedere Piazza Santa Maria a Trastevere, Roma. E’ un luogo pubblico ma al tempo stesso raccolto, intimo. Sembra l’estensione di un’abitazione privata. Puoi leggere un giornale, sorseggiare un caffè, chiacchierare con un amico circondato dalla vita di altre persone.
Costruire piazze è un’arte. Non devono essere troppo grandi, nè troppo piccole. Tutto ciò che abbia un diametro di più di 30 metri inizia già a diventare troppo grande. L’individuo diventa relativamente piccolo rispetto allo spazio che lo circonda, creando alienazione.
4. Orientamento e Mistero
Per definizione le città hanno grande estensione. Ma le città che piacciono a molte persone hanno moltissime strade secondarie e piccole stradine che creano un senso di mistero. Percorrendo queste strade ci si può sentire come se non ci si trovasse più in una città. E in realtà è bello sentirsi persi all’interno di una città.
Ovviamente ci deve essere un bilanciamento fra grandi strade e piccole stradine. Abbiamo bisogno di città con due tipi di luoghi: i luoghi del mistero e i luoghi di orientamento.
5. Fattore scala
Le città moderne sono piene di grandi costruzioni.
Se vuoi sapere una società in cosa crede davvero, guarda a cosa è dedicata la costruzione più grande che puoi vedere all’orizzonte.
Joseph Campbell
I valori di una società non coincidono con la grandezza delle sue costruzioni. In molte metropoli svettano alti grattacieli, sedi di enormi multinazionali.
Nella città ideale ogni costruzione dovrebbe essere di cinque piani, non di più. Bisognerebbe evitare costruzioni più alte e compattarle in maniera ordinata. Può esserci una costruzione più grande, ma dovrebbe essere dedicata a ciò che davvero conta, a un valore in cui crede la società e che esprima un bisogno a lungo termine.
6. Localizzare
E’ un po’ sconcertante prendere un aereo, partire e nel momento in cui si atterra non poter da subito riconoscere in che luogo ci si trova. Non ci piace vedere costruzioni che potremmo vedere in qualsiasi altra parte del mondo. Ogni società ha differenti tradizioni, ha i suoi punti di forza, le sue debolezze e le sue peculiarità. Ma ciò non emerge dal costruito. Le città hanno bisogno di avere forti caratteri peculiari, connessi all’uso di materiali locali e forme tipiche del luogo.
Conclusioni
Gli ostacoli che impediscono di costruire città belle non sono economici. Collettivamente la società ha abbastanza soldi per farlo. I principali fattori sono due:
- Confusione intellettuale in merito a cosa sia bello e cosa no: ciò deriva dall’opinione che nessuno ha il diritto di decidere cosa sia bello e cosa sia brutto, che la bellezza sia soggettiva.
- Mancanza di volontà politica nello stabilire e far rispettare regole precise da mettere in atto nella realizzazione di nuovi centri urbani.
Prima di lasciarci
Ti riporto qui sotto il video da cui è tratto l’argomento del post di questa settimana. Fa parte della serie The School of Life che trovo molto interessante. Se lo guardi potrai notare come più volte vengono citate città italiane come esempio di bellezza. Questo non può che essere un vanto per il nostro paese. Buona visione!
- Non troppo caotica, non troppo ordinata
- Contatto con la vita
- Compattezza
- Orientamento e mistero
- Fattore scala
- Localizzare
Riguardando i 6 fattori elencati sopra, mi sono soffermato a pensare quanti di questi fossero presenti nella città in cui vivo. Io ne ho trovati ben tre. Non male direi. E tu in che città vivi? La definiresti bella o brutta? Quanti punti fra quelli elencati sopra puoi ritrovare nella città in cui vivi? Sono curioso di saperlo nei commenti.
Se il video e l’articolo ti sono piaciuti, clicca sui pulsantini social per condividere il contenuto con i tuoi amici e colleghi.
Al prossimo articolo
Marco