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Uno degli interventi più frequenti per le costruzioni esistenti in muratura è l’apertura di un vano in una parete in muratura portante. Le pareti di un edificio in muratura sono elementi strutturali primari con funzione portante, pertanto la libertà architettonica nella disposizione delle aperture ne risulterà fortemente limitata.

L’intervento di apertura di un vano va valutato e verificato con la massima cautela per evitare dissesti della struttura e per non peggiorare il comportamento dinamico del fabbricato in presenza dell’azione sismica.

In quest’articolo scoprirai come valutare la fattibilità dell’intervento di apertura vano in una muratura portante esistente e come controllare i limiti sulla variazione di rigidezzaresistenza e capacità di deformazione della parete ai sensi delle NTC2018 e della Circolare 2019.

apertura vano in muratura portante

Nel corso dell’articolo potrai scaricare un’applicazione implementata in Microsoft Excel (formato xls) che ti permetterà di affrontare agevolmente il problema dell’apertura di un vano in una muratura portante e di eseguire tutti i calcoli e le verifiche necessarie.

Potrai inoltre scaricare il Focus Normativo PDF che raccoglie tutte le prescrizioni sul tema estratte dalle NTC2018, dalla Circolare 2019 e da altri utili documenti tecnici di comprovata validità. Buona lettura.


Scarica l’app Wally (xls di Microsoft Excel) per il calcolo dell’intervento di apertura vano

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Wally è l’app per il calcolo dell’intervento di apertura vano in una parete portante implementata in Microsoft Excel. Puoi scaricare la versione gratuita dell’app compilando i campi qui sotto. Riceverai all’istante una mail contenente il link per eseguire il download.

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    Apertura vano in una muratura portante: una scena ricorrente della pratica professionale

    Un tuo cliente ha intenzione di ristrutturare un appartamento in un fabbricato in muratura portante e per ottenere una nuova distribuzione degli spazi interni vorrebbe creare un’apertura in una parete portante per collegare due ambienti. E’ un caso molto frequente nella pratica professionale. Probabilmente ti sarà capitato più di una volta.

    Di fronte ad una richiesta del genere sapresti valutare la fattibilità dell’intervento di apertura vano in una muratura portante? Conosci tutte le limitazioni e i vincoli imposti dalla Normativa Tecnica?

    Seguimi nel prosieguo di quest’articolo. Ti mostrerò tutte le prescrizioni delle NTC2018 e della Circolare 2019 su questo tema e i princìpi di base per il progetto, calcolo e verifica dell’intervento di apertura vano in una muratura portante.

    Apertura vano in muratura portante: le prescrizioni della Circolare 2019

    La Circolare 2019 fa rientrare l’intervento di apertura di un vano in una parete in muratura nella categoria degli interventi locali, così come specificato nell’estratto che ti riporto di seguito:

    RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE

    Ricadono in questa categoria gli interventi che non alterano significativamente il comportamento globale della costruzione;

    […] la modifica di una parte limitata della struttura (ad es. lapertura di un vano in una parete, accompagnata da opportuni rinforzi) può rientrare in questa categoria, a condizione che si dimostri che l’insieme degli interventi non modifichi significativamente rigidezza, resistenza nei confronti delle azioni orizzontali e capacità di deformazione della struttura.

    Per questa categoria di intervento non è richiesta la valutazione della sicurezza globale dell’opera ma, nel caso di rafforzamento locale finalizzato al miglioramento del funzionamento di elementi strutturali o alla limitazione di meccanismi di collasso, è richiesta la valutazione della variazione del livello locale di sicurezza.

    Par. C8.4.1 – Circolare 21 gennaio 2019, n.7

    Come specificato dalla Circolare 2019, l’intervento di apertura di un vano potrà essere eseguito a patto che non si verifichino variazioni significative di rigidezza, resistenza e capacità di deformazione della parete in cui si va ad eseguire l’apertura.

    Ma cosa vuol dire non modificare significativamente la rigidezza? La Circolare 2019 non quantifica numericamente il range ammissibile di variazione che possono subire i parametri di resistenza, rigidezza e deformabilità della parete.

    A tal proposito si può fare riferimento ad un documento tecnico di comprovata validità emanato dal Comitato Tecnico Scientifico della Regione Toscana in data 3/10/2012 che affronta il problema del calcolo, verifica e realizzazione dell’intervento di apertura vano in una muratura. Ti riporto l’estratto di seguito:

    […] ai fini del dimensionamento degli elementi e della parete nel suo stato di progetto, deve essere dimostrato che la rigidezza dell’elemento variato (parete) non cambi significativamente rispetto allo stato preesistente (orientativamente ± 15%);

    par. 1.2 – Orientamenti interpretativi in merito a interventi locali o di riparazione in edifici esistenti – Comitato Tecnico Scientifico della Regione Toscana – Aggiornamento del 3/10/2012

    Si può pertanto assumere come limite di variazione significativa della rigidezza della parete oggetto di intervento un valore pari al 15% in aumento o diminuzione. Troverai la versione integrale degli estratti citati nel Focus Normativo PDF che potrai scaricare fra poco.

    La novità della Circolare 2019 rispetto alla precedente Circolare 2009

    La Circolare n.7 del 21 gennaio 2019 introduce una novità rispetto alla precedente Circolare del 2009. Con l’attuale Circolare è ammessa una diminuzione di resistenza e di capacità deformativa, purché rientri nella definizione di variazione non significativa. La precedente Circolare del 2009 invece non consentiva una diminuzione della resistenza e della capacità di deformazione passando dallo stato di fatto allo stato di progetto, ma ammetteva solo un incremento di tali parametri. Questa lieve differenza potrebbe in alcuni casi facilitare il superamento delle verifiche in caso di apertura di un vano in una parete portante.

    Quest’ultima prescrizione della Circolare 2019 sulla riduzione ammissibile di resistenza e capacità deformativa potrebbe essere interpretata come in contrasto con quanto prescritto nel paragrafo 8.4.1 delle NTC2018, secondo capoverso. Ti riporto l’estratto di seguito:

    Il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti e/o elementi interessati, documentando le carenze strutturali riscontrate e dimostrando che, rispetto alla configurazione precedente al danno, al degrado o alla variante, non vengano prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo insieme e che gli interventi non comportino una riduzione dei livelli di sicurezza preesistenti.

    par. 8.4.1 – NTC2018

    Alcuni uffici del Genio Civile interpretano la prescrizione appena citata come un divieto alla riduzione di resistenza e capacità deformativa a seguito della realizzazione di un intervento di apertura vano, contrariamente a quanto affermato nella Circolare 2019.

    I suggerimenti per la corretta realizzazione dell’apertura di un vano in una muratura portante

    Si riportano di seguito i suggerimenti e le prescrizioni di buon senso contenute nel documento tecnico del CTS Regione Toscana per la corretta realizzazione dell’apertura di un vano in una parete portante.

    E’ da evitare la totale eliminazione di una parete portante. L’apertura di un nuovo vano in una muratura portante è bene che rispetti i seguenti limiti geometrici sulla distanza dagli spigoli del fabbricato e dalle murature ortogonali:

    • distanza dell’apertura dal muro ortogonale maggiore o uguale di 50 cm; tale limite non si applica se il muro oggetto dell’apertura prosegue oltre il muro ortogonale;
    • distanza di porte o finestre nelle pareti perimetrali esterne maggiore o uguale a 1 m dall’angolo, compreso lo spessore del muro trasversale.
    apertura vano in muratura portante: limiti geometrici
    Limiti geometrici* per l’apertura di un vano

    * Nota: i limiti geometrici appena elencati sono da considerarsi come regole di buona pratica costruttiva e sono riportati nel documento tecnico emanato dal Comitato Tecnico Scientifico della Regione Toscana dal titolo “Orientamenti interpretativi in merito a interventi locali o di riparazione in edifici esistenti” (Delibera Giunta Regionale n. 606 del 21/6/2010).

    Come calcolare l’intervento di apertura vano in una muratura portante

    Dovrebbe ora esserti chiaro quali sono i requisiti che deve rispettare l’intervento di apertura di un vano in una muratura. Te li sintetizzo di seguito:

    • la rigidezza della parete non deve variare significativamente fra stato di fatto e d progetto (variazione contenuta entro il 15% secondo il CTS Regione Toscana);
    • la resistenza della parete non deve variare significativamente fra stato di fatto e di progetto;
    • la capacità di deformazione della parete non deve variare significativamente fra stato di fatto e di progetto.

    Veniamo quindi al punto chiave di questo post: come si calcola la rigidezza, resistenza e deformabilità della parete in muratura? Per spiegartelo partiamo dal comportamento meccanico dell’elemento più semplice: un maschio murario isolato.

    La rigidezza del maschio murario e l’influenza delle fasce di piano

    Un setto murario isolato può essere schematizzato come un elemento monodimensionale deformabile a flessione e a taglio. A differenza delle aste delle strutture in cemento armato o acciaio, la deformabilità tagliante non può essere trascurata rispetto alla deformabilità flessionale per una corretta valutazione della rigidezza del maschio murario.

    I moduli elastici normali e tangenziali dovranno essere ridotti fino ad un valore massimo del 50% per tener conto della fessurazione del muro, come specificato dalla Normativa Tecnica:

    Nel rappresentare la rigidezza degli elementi strutturali si deve tener conto della fessurazione. In caso non siano effettuate analisi specifiche, la rigidezza flessionale e a taglio di elementi in muratura, calcestruzzo armato, acciaio-calcestruzzo, può essere ridotta sino al 50% della rigidezza dei corrispondenti elementi non fessurati, tenendo debitamente conto dello stato limite considerato e dell’influenza della sollecitazione assiale permanente.

    par. 7.2.6 – NTC2018

    Lo schema statico del setto murario, al fine della determinazione della sua rigidezza traslante, dipende dalle caratteristiche delle fasce di piano ovvero della porzione di muratura al di sopra delle aperture compresa fra due maschi murari consecutivi.

    Per fasce di piano infinitamente rigide e resistenti il vincolo alla testa del setto sarà un doppio pendolo, pertanto le rotazioni della testa del setto saranno impedite. Per fasce deformabili, il vincolo alla testa del setto sarà una cerniera, le rotazioni alla testa del setto saranno consentite.

    Per scegliere fra il modello con fasce infinitamente rigide e fasce deformabili puoi considerare i due elementi seguenti:

    • fasce infinitamente rigide: le fasce di piano hanno lo stesso spessore dei setti murari e si riscontra la presenza di cordoli in cemento armato e/o architravi in acciaio o cemento armato;
    • in caso contrario la fascia di piano può essere considerata deformabile.
    apertura vano in muratura portante: vincoli alla testa dei setti
    Schema statico della parete in presenza di fasce rigide e deformabili

    La resistenza del maschio murario

    La resistenza del maschio murario nei confronti delle azioni orizzontali nel piano può essere valutata per tre distinti meccanismi di rottura:

    • rottura per pressoflessione;
    • rottura per fessurazione diagonale;
    • rottura per taglio scorrimento.

    A ciascun meccanismo di rottura sarà associato un valore del taglio resistente. Il taglio resistente della parete sarà dato dal minore dei valori ottenuti per i tre meccanismi di rottura.

    apertura vano in muratura portante: meccanismi di rottura
    Meccanismi di rottura di un setto murario isolato

    Lo spostamento ultimo del maschio murario

    La capacità di deformazione di un maschio murario viene determinata, sulla base di evidenze sperimentali, come percentuale dell’altezza del setto. Più è alto il setto, maggiore sarà lo spostamento ultimo. Il valore percentuale dell’altezza che definisce lo spostamento ultimo dipende anche dal meccanismo di rottura del setto. In particolare:

    • rottura per pressoflessione ⇒ spostamento ultimo = 0.6% dell’altezza;
    • rottura per taglio-scorrimento o fessurazione diagonale ⇒ spostamento ultimo = 0.4% dell’altezza.

    I valori percentuali indicati sono riportati al paragrafo C8.7.1.4 della Circolare del 2009 che può essere inteso come documento tecnico di comprovata validità. Dai limiti indicati si evince che la rottura per pressoflessione assicura una maggiore duttilità del setto murario rispetto alla rottura per taglio.

    Il legame forza-spostamento del maschio murario

    Una volta note la rigidezza, la resistenza e lo spostamento ultimo del maschio sarà possibile determinare il legame taglio-spostamento della parete. Si tratta di un legame non lineare che può essere schematizzato con un tratto elastico ed uno perfettamente plastico.

    Sommando i legami taglio-spostamento dei setti murari che compongono la parete, si otterrà il legame taglio-spostamento dell’intera parete, come mostrato nell’immagine di seguito.

    apertura vano in muratura portante: legame taglio-spostamento del maschio
    Legame taglio-spostamento dei setti murari (grafico di sinistra); legame taglio-spostamento della parete (grafico di destra)

    Calcolo della rigidezza e resistenza della parete: il metodo dei setti murari in serie

    Ora che ti è chiaro come valutare la rigidezza e la resistenza del singolo maschio murario, vediamo come valutare la rigidezza e resistenza dell’intera parete a cui il setto murario appartiene. Conoscendo il legame forza-spostamento dei singoli setti, possiamo valutare la rigidezza e resistenza della parete sommando i legami taglio-spostamento dei singoli setti murari che compongono la parete.

    Bisogna fare una precisazione sulla valutazione dell’altezza deformabile dei singoli setti, necessaria per la determinazione della rigidezza traslante di ciascun maschio murario.

    Per la determinazione dell’altezza deformabile dei setti è possibile scegliere fra due ipotesi semplificative oppure utilizzare un metodo più accurato, il Metodo Dolce, che vedremo fra poco.

    Le due ipotesi semplificative, alternative fra loro, sono le seguenti:

    • ipotesi 1: considerare l’altezza deformabile di ciascun setto pari all’altezza di interpiano;
    • ipotesi 2: considerare rigide le zone di intersezione fra maschi murari e fasce di piano e valutare l’altezza deformabile al netto delle zone rigide (vedi immagine sotto).
    apertura vano in muratura portante: altezza deformabile dei setti
    Valutazione dell’altezza deformabile dei setti murari. Ipotesi 1: zone deformabili di intersezione fra maschi e fasce. Ipotesi 2: zone rigide di intersezione fra maschi e fasce.

    Metodo Dolce: una valutazione più accurata dell’altezza deformabile dei setti murari

    Un metodo più accurato per la determinazione dell’altezza deformabile dei setti è il Metodo Dolce. Tale metodo ipotizza un parziale irrigidimento in corrispondenza del nodo di intersezione fra maschi murari e fasce di piano, individuando un’altezza deformabile intermedia fra le due viste in precedenza (ipotesi 1 e 2).

    Per ottenere l’altezza deformabile di ciascun setto bisognerà tracciare delle direttrici con inclinazione massima di 30° dai vertici inferiori e superiori delle aperture per determinare l’altezza h’ del setto. L’altezza h’ sarà valutata in corrispondenza della mezzeria del setto.

    Dall’altezza h’ è possibile determinare l’altezza efficace Heff che sarà funzione dell’altezza di interpiano e della lunghezza del setto murario.

    apertura vano in muratura portante: metodo Dolce altezza efficace dei maschi murari
    Metodo Dolce: schema per la determinazione dell’altezza deformabile dei setti

    Una volta nota l’altezza efficace per ciascun setto murario, sarà possibile determinarne la rigidezza traslante. La rigidezza della parete sarà data dalla somma delle rigidezze dei singoli setti murari che la compongono. La resistenza della parete sarà data dalla somma delle resistenze dei setti. Lo spostamento ultimo della parete sarà dato dal minimo spostamento ultimo dei setti.


    Scarica l’app Wally (xls di Microsoft Excel) per il calcolo dell’intervento di apertura vano

    wally premium: apertura vano muratura portante

    Wally è l’app per l’analisi dei pannelli esistenti in muratura portante implementata in Microsoft Excel. All’interno dell’app troverai un modulo interamente dedicato al progetto e verifica dell’intervento di apertura vano in una parete portante.

    Potrai valutare la rigidezza, resistenza e capacità deformativa della parete nello stato di fatto e di progetto. Se necessario, potrai progettare e verificare il telaio di cerchiatura per limitare la variazione di rigidezza, resistenza e spostamento ultimo della parete.

    Puoi scaricare la versione gratuita dell’app compilando i campi qui sotto. Riceverai all’istante una mail contenente il link per eseguire il download.

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      Tutte le prescrizioni della Normativa Tecnica NTC2018, della Circolare 2019 e del documento tecnico emanato dal CTS Regione Toscana riguardanti l’intervento di apertura vano in una muratura portante raccolte in unico documento PDF scaricabile gratuitamente. Compila i campi qui sotto, riceverai all’istante un’email contenente il link per eseguire il download.

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        Tutti i contenuti di quest’articolo riassunti in un breve video. Clicca sul tasto play per guardarlo. Buona visione.


        Conclusioni

        La rigidezzaresistenza e capacità deformativa della parete va valutata nello stato di fatto e nello stato di progetto ovvero prima e dopo la realizzazione della nuova apertura.

        Se la variazione di rigidezza, resistenza e capacità deformativa della parete non rientra nei limiti di variazione non significativa (orientativamente una variazione percentuale del +/-15%), allora l’intervento di apertura del vano dovrà essere accompagnato dalla realizzazione di un telaio di cerchiatura per recuperare la rigidezza e resistenza perse in seguito alla realizzazione del vano. In caso contrario l’apertura potrà essere realizzata mettendo in opera solo un architrave in acciaio o cemento armato, adeguatamente dimensionato.

        Trovi tutti i dettagli sul progetto, calcolo e verifica del telaio di cerchiatura di un vano nella seconda parte di questo post a questo link. Non perdertela.

        Al prossimo articolo.

        Marco


        Articolo pubblicato il 4/3/2019, aggiornato il 28/6/2020.

        Apertura vano in muratura portante: progetto e calcolo dell’intervento [NTC2018 e C.M.2019] +xls di Excel

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        41 thoughts on “Apertura vano in muratura portante: progetto e calcolo dell’intervento [NTC2018 e C.M.2019] +xls di Excel

        • 18 Gennaio 2024 alle 6:19 pm
          Permalink

          Ciao,
          sto usando il tuo programma Wally.
          Ho inserito in una muratura due nuove apertura abbastanza grandi e quindi sono intervenuto con opportune cerchiature in CLS-acciaio e intonaco armato (uniche soluzioni per non ridurre la rigidezza più del 15%. Adesso però ho il problema che la reistenza è notevolmente aumentata (con 4 pilastri in CLS armati nella muratura me lo aspettavo….).
          A mio avviso l’aumento notevole della resistenza non dovrebbe essere un problema ma la normativa impone i limiti di limitata variazione, ma nel mio caso la variazione è positiva!

          Rispondi
          • Marco De Pisapia
            19 Gennaio 2024 alle 4:31 pm
            Permalink

            Anche se l’aumento di resistenza risulta positivo, la sua entità deve rientrare nella definizione di variazione “non significativa”, come specificato dalla Normativa Tecnica.
            Ciao
            Marco

            Rispondi
        • 20 Settembre 2023 alle 12:01 pm
          Permalink

          Aggiungo un ulteriore mio dubbio.
          Esiste una distanza minima da rispettare tra due aperture adiacenti? se vado a realizzare una nuova apertura in prossimità di una esistente quanto devo lasciare di muratura tra queste minimo?
          E anche in questo caso lo spessore occupata dalla nuova cerchiatura non rientra nella eventuale distanza minima da lasciare?

          Rispondi
          • Marco De Pisapia
            20 Settembre 2023 alle 4:15 pm
            Permalink

            Assicurerei almeno 50 cm di muratura piena fra due aperture consecutive, escludendo lo spessore della cerchiatura.

            Rispondi
        • 20 Settembre 2023 alle 11:47 am
          Permalink

          Ho un dubbio sui limiti geometrici.
          Quando si dice:
          – distanza dell’apertura dal muro ortogonale maggiore o uguale di 50 cm; tale limite non si applica se il muro oggetto dell’apertura prosegue oltre il muro ortogonale;
          – distanza di porte o finestre nelle pareti perimetrali esterne maggiore o uguale a 1 m dall’angolo, compreso lo spessore del muro trasversale.

          Tali misure sono riferite alla muratura quindi la cerchiatura deve partire oltre, quindi se ho un muro d’angolo con uno spessore di 50 cm la mia apertura sarà posta a 50cm dal muro perimetrale (50+50 raggiungo il metro di distanza richiesta) più lo spessore della cerchiatura?
          O per raggiungere il metro richiesto posso considerare anche lo spessore della cerchiatura stessa?

          Rispondi
          • Marco De Pisapia
            20 Settembre 2023 alle 4:13 pm
            Permalink

            A vantaggio di sicurezza escluderei lo spessore della cerchiatura dalla distanza minima richiesta dal muro ortogonale. Si tratta ovviamente di regole di buona pratica costruttiva.

            Rispondi
        • 21 Aprile 2023 alle 12:18 pm
          Permalink

          Buongiorno Marco,
          nel software è possibile modellare un muro avente due diversi spessori lungo la propria lunghezza?
          Grazie mille

          Rispondi
        • 17 Aprile 2023 alle 6:58 pm
          Permalink

          Buonasera Marco, devo realizzare due cerchiature su un prospetto, competenti a due stanze, internamente sono presenti due muri ortogonali al prospetto che dividono le stanze. Per la definizione del modello di calcolo devo considerare l’intero prospetto o solo la superficie netta di muratura relativa ad ogni cerchiatura valutata dall’interno escludendo quindi la muratura ortogonale? Grazie, Saluti

          Rispondi
          • Marco De Pisapia
            18 Aprile 2023 alle 5:15 pm
            Permalink

            lo spessore delle murature ortogonali va incluso nella valutazione della lunghezza totale della parete oggetto di intervento.
            Ciao
            Marco

            Rispondi
        • 11 Aprile 2023 alle 12:35 pm
          Permalink

          Ciao Marco,
          il tuo blog è molto interessante ed è capace di arrivare anche a me, che non sono strutturista ma architetto e spesso faccio delle analisi preliminari prima di passare i disegni all’ingegnere per dialogare con lui senza essere proprio a digiuno delle questioni strutturali.
          Tuttavia, pur volendo procedere al download dei tuoi software ed eventualmente all’acquisto delle versioni premium mi trovo sempre a rinunciarci per via del formato excel di Microsoft non compatibile con le versioni alternative (LibreOffice o Open Office).
          Mi piacerebbe se potessi provvedere a ciò, sono sicura che molti più tecnici ne gioverebbero.
          Grazie

          Rispondi
          • Marco De Pisapia
            12 Aprile 2023 alle 6:07 pm
            Permalink

            Mi dispiace, ma al momento le app del blog sono compatibili solo con Microsoft Excel 2007 o versioni successive.
            Valuterò il tuo consiglio per i prossimi aggiornamenti.
            Grazie del commento.
            Ciao
            Marco

            Rispondi
        • 3 Aprile 2023 alle 2:33 pm
          Permalink

          Buongiorno Marco,
          il risultato dell’analisi di una parete in muratura mi dice che sono all’interno del +/-15% di variazione di rigidezza, resistenza e deformabilità. Nonostante ciò, mi è stato contestato il fatto che la resistenza e la deformazione non può peggiorare anche se all’interno del -15% di variazione (quindi può variare solo da 0% a +15%)
          c’è un punto della normativa che parla di “l’ammissione di una diminuzione di resistenza e di capacità deformativa, purchè rientri nella definizione di variazione non significativa”
          Grazie in anticipo

          Rispondi
          • 6 Aprile 2023 alle 2:14 pm
            Permalink

            forse la domanda non era chiara. c’è un punto della normativa che parla di “l’ammissione di una diminuzione di resistenza e di capacità deformativa, purchè rientri nella definizione di variazione non significativa”
            Grazie in anticipo??

            Rispondi
          • Marco De Pisapia
            6 Aprile 2023 alle 6:01 pm
            Permalink

            Trovi le informazioni al paragrafo “Apertura vano in muratura portante: le prescrizioni della Circolare 2019” di quest’articolo.
            Ti consiglio inoltre di consultare il Focus Normativo PDF scaricabile nel corso dell’articolo.
            Ciao
            Marco

            Rispondi
        • 9 Novembre 2022 alle 4:21 pm
          Permalink

          Buongiorno Marco, devo aprire una breccia su una muratura portante in blocchi di pietra squadrata. L’immobile è stato realizzato presumibilmente negli anni 50, si trova in Sardegna in zona sismica 4, con rischio sismico bassissimo, se non nullo. Volevo capire se il calcolo per l’apertura in breccia è necessario anche in tali zone, e se nell’applicazione è possibile valutare il comportamento della muratura con e senza componente sismica. Grazie.

          Rispondi
          • Marco De Pisapia
            10 Novembre 2022 alle 10:04 am
            Permalink

            Sì, l’analisi della parete è necessaria anche in zona 4.
            L’app esegue un’analisi statica non lineare, pertanto non applica alcuna sollecitazione sismica ma valuta la capacità della parete in campo non lineare nello stato di fatto e di progetto.
            Ciao
            Marco

            Rispondi
        • 30 Gennaio 2022 alle 4:08 pm
          Permalink

          Ciao Marco, nel caso si dovesse realizzazione nell’interrato una intercapedine (scannafosso) , una eventuale apertura del muro in cemento armato (per la realizzazione di una porta) sarebbe da considerare oppure no ?
          solitamente il piano interrato è molto rigido rispetto alla parte superiore e non dovrebbe inficiare in alcun modo sul complesso strutturale
          andrebbe eventualmente verificata la rigidezza della singola parete ?

          Rispondi
          • 31 Gennaio 2022 alle 10:32 am
            Permalink

            Le pareti in cemento armato non rientrano nelle casistiche contemplate nell’articolo. Ad ogni modo potresti modellare la parete mediante una shell nello stato ante-operam e post-operam per valutare le variazioni di rigidezza e resistenza. L’alternativa, più rigorosa, sarebbe l’analisi di vulnerabilità dell’intero fabbricato, ma l’onere è molto maggiore.

            Rispondi
            • 31 Gennaio 2022 alle 12:24 pm
              Permalink

              Ti ringrazio per la risposta
              In effetti preferirei modellare la situazione a livello locale anche perchè l’edificio si trova in una zona a bassa sismicità ed andrai ad intervenire su una porzione limitatissima rispetto allo sviluppo dell interrato.
              Grazie ancora per la condivisione
              Alessandro

              Rispondi
        • 29 Dicembre 2020 alle 7:28 pm
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          Ciao Marco
          volevo chiedere riguardo ai carichi da considerare nel calcolo del taglio resistente minimo del maschio murario.
          E’ corretto considerare i carichi derivanti da una distribuzione a triangolo equilatero ipotizzata sopra al setto?? E il peso proprio del setto va considerato nel suo valore totale?

          Rispondi
        • 20 Giugno 2020 alle 5:24 pm
          Permalink

          Ciao Marco e complimenti per i tuoi articoli.
          in merito a:
          Se la variazione di rigidezza, resistenza e capacità deformativa rientra nei limiti percentuali fissati (+/-15%), allora l’apertura potrà essere realizzata prevedendo un semplice architrave in acciaio o cemento armato non trovo nessuna indicazione nemmeno nel documento del CTS.

          grazie

          Rispondi
          • 22 Giugno 2020 alle 4:06 pm
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            Ciao Luigi, il limite del +/- 15% è indicato dal documento emanato dal CTS Regione Toscana del 3/10/2012 e si riferisce alla variazione di rigidezza. A breve sarà possibile scaricare un Focus Normativo PDF all’interno dell’articolo che raccoglie le prescrizioni citate. Ciao. Marco

            Rispondi
            • 22 Giugno 2020 alle 4:38 pm
              Permalink

              Si, lo conosco il documento, chiedo scusa perché sono stato poco chiaro nel porre il quesito.
              La circolare ammette riduzione anche di resistenza e spostamento.
              L’indicazione che non trovo è quella che seppur nello stato di progetto si ha una riduzione di resistenza e deformazione contenuta nel 15% si possa realizzare solo l’architrave, come scritto nelle conclusioni dell’articolo.
              Ti scriverò poi in seguito una mail per chiedere info sull’app wally e su quella per apertura foro in solaio, in quanto sono intenzionato all’acquisto.

              Grazie.

              Rispondi
              • 23 Giugno 2020 alle 4:37 pm
                Permalink

                Non è detto esplicitamente. Dal momento che il telaio di cerchiatura ha lo scopo di recuperare la rigidezza persa in seguito all’apertura del nuovo vano, se tale variazione di rigidezza non è significativa (inferiore per esempio al 15%), potrebbe essere sufficiente l’inserimento del solo architrave.

                Rispondi
                • 23 Giugno 2020 alle 6:15 pm
                  Permalink

                  Grazie Marco.
                  Nel mio caso ho delle pareti in cui ho allargato un foro in una chiudendone un altro, ho aperto una piccola finestra in un’altra parete e spostato un lume ingrediente in un’altra parete ancora.
                  La rigidezza è contenuta nel 15 per cento, lo spostamento ultimo resta invariato.
                  Quella che varia invece è la resistenza dove il rapporto varia non avendo più 1 o maggiore di 1 ma 0.90, a.86, contenuta quindi nel 15 per cento.
                  Quello che non è chiaro è se con le nuove norme posso procedere solo con architrave.
                  Da quello che hai scritto nelle conclusioni finali dovrebbe essere cosi.

                • 24 Giugno 2020 alle 2:49 pm
                  Permalink

                  A mio avviso si. Ciao. Marco

        • 3 Marzo 2020 alle 5:19 pm
          Permalink

          DOVE POSSO TROVARE SULLA NORMATIVA LE RESTRIZIONI DI TIPO GEOMETRICO PER L’APERTURA DEL VANO? AD ESEMPIO, LA RESTRIZIONE DI AVERE L’APERTURA A 50 CM DAL MURO PERIMETRALE

          Rispondi
          • 4 Marzo 2020 alle 12:20 pm
            Permalink

            Ciao Marta, trovi queste indicazioni nel documento tecnico emanato dal Comitato Tecnico Scientifico dalla Regione Toscana. Ho aggiunto nell’articolo una nota e il link al documento. Ciao.
            Marco

            Rispondi
          • 4 Marzo 2020 alle 12:20 pm
            Permalink

            Ciao Marta, trovi queste indicazioni nel documento tecnico emanato dal Comitato Tecnico Scientifico dalla Regione Toscana. Ho aggiunto nell’articolo una nota e il link al documento. Ciao.
            Marco

            Rispondi
        • 15 Dicembre 2019 alle 4:06 pm
          Permalink

          Ciao Marco,
          per quanto riguarda le dimensioni delle aperture ci sono limiti?
          Grazie

          Rispondi
          • 16 Dicembre 2019 alle 6:12 pm
            Permalink

            La larghezza dell’apertura deve essere tale da soddisfare la verifica dell’architrave e la verifica sulla rigidezza, resistenza e deformabilità della parete.
            Ciao.
            Marco

            Rispondi
        • 5 Ottobre 2019 alle 7:57 pm
          Permalink

          salve, non riesco a districarmi dal problema che la nuova circolare, alla tabella C8.5.I non prevede più certi tipi di muratura. come è possibile quindi inserire una cerchiatura su murature presenti nella vecchia circolare ed assenti in quella nuova?Grazie

          Rispondi
          • 8 Ottobre 2019 alle 10:07 am
            Permalink

            Ciao Mario, a quale tipologia di muratura ti riferisci in particolare?

            Rispondi
            • 9 Ottobre 2019 alle 8:38 am
              Permalink

              Muratura in blocchi laterizi semipieni (perc. foratura <45%)
              Muratura in blocchi laterizi semipieni, con giunti verticali a secco (perc. foratura <45%)
              Muratura in blocchi di calcestruzzo o argilla espansa (perc. foratura tra 45% e 65%)
              Muratura in blocchi di calcestruzzo semipieni (perc. foratura <45%)
              che erano presenti nella vecchia tabella della circolare e non appaiono in quella nuova.

              Grazie

              Rispondi
              • 9 Ottobre 2019 alle 11:34 am
                Permalink

                Ti confermo che le tipologie di muratura da te elencate non sono presenti nella nuova Circolare. Ne ho parlato in quest’articolo https://www.marcodepisapia.com/murature-circolare-2019/
                Potresti utilizzare una tipologia di muratura che più si avvicina a quella del tuo caso oppure adottare la tipologia della vecchia Circolare, in quanto documento di comprovata validità.

                Rispondi
              • 9 Ottobre 2019 alle 11:34 am
                Permalink

                Ti confermo che le tipologie di muratura da te elencate non sono presenti nella nuova Circolare. Ne ho parlato in quest’articolo https://www.marcodepisapia.com/murature-circolare-2019/
                Potresti utilizzare una tipologia di muratura che più si avvicina a quella del tuo caso oppure adottare la tipologia della vecchia Circolare, in quanto documento di comprovata validità.

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